La sera di venerdì 4 agosto alle 21.30, nel grande prato della Casa-laboratorio di Cenci, ospiteremo “IL RITORNO A CASA DELLA FISARMONICA VERDE”, uno spettacolo narrato e cantato da Andrea Satta, che ad Amelia si avvarrà anche del contributo di Ascanio Celestini.
Lo spettacolo è gratuito. Si chiede il favore di prenotare con una mail a cencicasalab@gmail.com.
Lo spettacolo
Andrea è partito il 18 luglio dal campo di concentramento tedesco di Lengenfeld in bicicletta con suo figlio Lao per ripercorrere la strada di ritorno che suo padre fece nel 1945. A ogni tappa presenta il suo spettacolo. Prima di arrivare a Roma, a San Lorenzo, l’ultima tappa sarà ad Amelia, dove lo ospitiamo con grande piacere a Cenci, perché condividiamo pienamente il suo progetto dedicato alla memoria di una pagina dimenticata della nostra storia: la ribellione di 650 mila militari italiani che si rifiutarono di aderire alla repubblica di Salò.
Andrea ripercorre lo stesso viaggio che, a cavalcioni dei respingenti di un treno, con un cappottone russo e una fisarmonica a tracolla compì nel luglio del 1945 Gavino Satta, padre di Andrea, tornando in Italia dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, nel Voigtland in Germania, dove venne rinchiuso dopo l’8 settembre 1943.
Gavino è stato uno dei 650.000 IMI, Internati Militari Italiani che dopo l’armistizio si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. Nell’esatto momento in cui si pensava che fosse finito un sanguinoso incubo, questo doveva ancora toccare il suo apice. Il tempo dei testimoni diretti per evidenze anagrafiche, sta finendo. Chi ha vissuto questo dramma e ha potuto raccontarlo, sta scomparendo. Il rischio maggiore è l’oblio o per paradosso l’eccesso di ritualizzazione della memoria, se relegata a date e celebrazioni istituzionali in giornate e momenti precisi ma circoscritti. Questo gesto è invece vitale, è insieme artistico, sportivo e civile, privilegia l’incontro.
Un gesto vitale di ascolto del passato
Il racconto e mira a rendere dinamica una tragedia, sollecitando attiva partecipazione. Un viaggio che apre uno scenario, un immaginario, una azione scenica ideata pensando ai ragazzi che sono l’ultima frontiera dell’ascolto.
La fisarmonica verde è il racconto di Gavino Esse, un reduce del campo di concentramento tedesco di Lengenfeld, la cui storia è narrata attraverso gli occhi del figlio Andrea. Dopo la morte del padre, è lui a ricostruire gli eventi della sua vita, a partire da alcuni oggetti ritrovati: un cappottone, una fisarmonica verde e un documento, firmato dal padre e da altri internati politici. È la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando, il 14 aprile 1945, chiuse in una baracca di legno un centinaio di prigionieri per dargli fuoco, sparando a quanti tentarono di scappare dalle fiamme.
Dal documento inizia il viaggio di Andrea, che diventerà il viaggio verso le atrocità di questa pagina della nostra storia.
Il messaggio di Liliana Segre
“UNA PEDALATA NECESSARIA, PERCHÉ SENZA MEMORIA NON ABBIAMO DIREZIONE”
Mi fa davvero piacere augurar buon viaggio ad Andrea e Lao, il loro viaggio nel cuore dell’Europa è un omaggio civile e sentimentale alla memoria , quella familiare e quella collettiva . 650.000 uomini, con il loro NO pronunciato coraggiosamente ottant’anni fa divennero IMI, protagonisti dell’altra resistenza. Tra questi anche anche il mio futuro marito, l’ufficiale Alfredo Belli Paci.
Una pagina di storia gloriosa di cui molto resta da raccontare. Ben venga dunque il viaggio di ritorno della “Fisarmonica Verde”. Una pedalata necessaria perché senza memoria non abbiamo direzione.
La manutenzione della memoria , aiuta a mantenere in buona forma la democrazia .
Nel corso degli spettacoli serali si uniranno, nelle diverse tappe, Paolo Hendel, Mario Tozzi, David Riondino, Ascanio Celestini, Simone Casalini, Renato Sarti, Darwin Pastorin, Lorenzo Pavolini, Paolo Piacentini, Sandro Portelli, Franco Lorenzoni, Ulderico Pesce. Lengenfeld, Hof, Bayreuth, Norimberga, Ingolstad, Dachau, Monaco, Mittenvald, Innsbruck, Brennero, Bolzano, Lavis, Rovereto, Pescantina, Verona, Bologna, Fiesole, Bucine, Amelia, e infine Roma, al quartiere San Lorenzo.
Info utili
CI SONO STATE MOLTE PRENOTAZIONI E SARA’ NECESSARIO PARCHEGGIARE ANCHE A
DISTANZA, PER CUI SI PREGA DI ARRIVARE ENTRO LE 20:30
SI ASSISTERA’ ALLO SPATTACOLO SEDUTI A TERRA NEL PRATO. CHI LO DESIDERA
E’ BENE SI PORTI QUALCOSA SU CUI SEDERSI.
SI STENTA A CREDERLO, MA LA NOTTE PUO’ FARE FREDDO E CONSIGLIAMO
QUALCOSA DA METTERSI
Come arrivare
Ricordatevi di non utilizzare il navigatore perché vi porta fuori strada.
Per arrivare a Cenci in auto dall’autosole Roma-Frenza bisogn uscire a Orte per chi viene da sud, ad Attigliano per chi viene da nord, o all’uscita di Amelia per chi viene con la E45 da Perugia, Terni o Orte. Proseguite poi per Amelia. Una volta arrivati sotto le grandi mura di Amelia, prendete la strada in discesa in direzione di Giove. Dopo 2 Km, dopo il cartello “Montenero”, girate alla prima strada a destra (Strada di campo Sardella) dove è indicato “Cenci”. Scendere per altri 2 Km per una strada che prima è asfaltata e poi diventa bianca. In fondo alla valle, passato un ponticello, girare a destra seguendo sempre i cartelli con scritto “Cenci”. L’ultima costruzione è la nostra casa-laboratorio.
Per chi arriva da Attigliano non c’è bisogno di arrivare fino ad Amelia. Arrivando da Giove troverete prima di Amelia, sulla destra, il “Ristorante Montenero”, proseguite per 300 m e, sulla sinistra, troverete la strada con l’indicazione “Cenci”.
Chi arriva in treno deve scendere a Orte